Dietro le stragi
Bombe, Gladio e P2: il segreto della Repubblica nell’ultima intervista di Franco Di Carlo
con la prefazione di Antonio Ingroia
I rapporti di Cosa nostra con Gladio, i trasporti di armi dal Veneto alla Sicilia, gli incontri con i servizi occidentali e orientali nel carcere inglese di Full Sutton, le timidezze investigative sulle stragi e gli “amichevoli’’ consigli di magistrati a tacere.
Nella sua ultima intervista a Lo Bianco e Rizza il collaboratore Franco Di Carlo, unico sopravvissuto di una stagione misteriosa di intrighi con radici nel 1989 (poi morto di Covid nell’aprile 2020), apre uno scenario inedito per le indagini sullo stragismo italiano raccontando da protagonista, per la prima volta, i rapporti della mafia con ambienti legati alla struttura Stay Behind e alla P2.
Partendo dalle sue parole, e dagli spunti lasciati da Falcone e Borsellino, gli autori ricostruiscono il ruolo di Gladio nella strategia della tensione e le ultime acquisizioni sui mandati occulti delle stragi del ’92 che il dibattito politico e le sentenze della magistratura, dopo 28 anni, continuano ad ascrivere al livello militare di Cosa nostra.
“Nella sua ultima intervista, Di Carlo sembra ansioso di far sapere al mondo che non si è risparmiato e che, anche se in ritardo, è l’unico collaboratore italiano ad aver consegnato all’autorità giudiziaria tutto il suo know-how di boss della mafia siciliana, compresa la parte ‘oscena’, occulta e inenarrabile del suo vissuto di consigliori di Totò Riina”
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